Tira la bomba Sinisa

Tira la bomba Sinisa

 

C’è una serranda di un negozio in mezzo ai due muri di un palazzo, un pallone e un bambino che gioca. Il bambino calcia bene il cuoio tirato a lucido e puntuale arriva il tonfo del metallo che lo respinge. Il bambino non sbaglia mai, colpisce la serranda sempre nello stesso punto, quello più angusto vicino all’intersezione dei muri. É insopprimibile il desiderio di immaginare una porta da calcio lì dove c’è una fredda lamiera. Serve più spazio al bambino ormai cresciuto, serve un campo da calcio. Più la porta è lontana, più facile è per Sinisa indirizzare il pallone all’incrocio dei pali. Sinisa fa eccezione ed è forse l’unico che non abbia mai usato il cosiddetto mestiere da footballer per accorciare meschinamente di qualche centimetro la distanza tra il pallone e la porta.

“Tira la bomba Sinisa” è il mantra che risuona dentro lo stadio e martella le tempie del malcapitato portiere che vede sbucare dal nulla la palla che si abbassa improvvisamente. Una saetta scagliata dal suo piede sinistro che finisce la sua corsa nella parte alta della rete, fosse quella dell’Olimpico, della BayArena di Leverkusen o dello Stanford Bridge di Londra.

“Mihajlovic Mihajlovic tira le punizioni a cento all’ora e fa goal” canta la Curva Nord quando vede una chioma fluente avvicinarsi al pallone e prendere la rincorsa. Per Sinisa le punizioni sono come i rigori per tutti gli altri specialisti del calcio da fermo. Non ha rivali nella disciplina. Forse solo le tre dita verdeoro di Roberto Carlos in una sfida immaginifica, evocata ma mai avvenuta si potrebbero opporre alla potenza del “brasiliano d’Europa”.

“E se tira Sinisa e se tira Sinisa è goal” canta per la terza volta lo stadio quando il blucerchiato Ferron assiste impotente all’unica tripletta su punizione diretta che il calcio ricordi.

Sinisa tira forte e tira ancora più forte contro l’ipocrisia del pensiero omologato al politically correct di chi nella vita non sceglie mai. Sinisa al contrario si schiera sempre, non ha paura di prendere posizione anche a costo di intraprendere quel sentiero solitario da aquila fiera. Sinisa si definisce orgogliasamente “zingaro” ribaltando quel paradosso da luogo comune che spinge vittimisticamente al marginalismo ogni tipo di diversità, di razza e di pensiero. Quello che per altri è offesa per Sinisa è un complimento. Idiozia e razzismo vengono combattuti con il capovolgimento valoriale che colpisce con la ritorsione funesta di un boomerang chi stoltamente crede di essere superiore. É la bomba verbale tirata da Sinisa, una punizione da contrappasso. Sinisa ci mette la faccia ancora una volta contro le bombe “invisibili” cadute su Belgrado nel 1999. “Peace, No war” è scritto sulla sua maglietta, tra tigri balcaniche e le immancabili polemiche. Sinisa, di madre croata e padre serbo, conosce la guerra e le sue contraddizioni. Ma di guerriero c’è solo il suo carattere indomito e le bombe sono solo quelle che tira con i piedi. Come sempre ridefinisce in senso positivo i significati di matrice maligna delle parole. È il suo irriverente marchio di fabbrica, la sua bomba sinistra che annichilisce l’ennesima ipocrisia.

Tira la bomba Sinisa” è il fragore del tifoso laziale che rivede in Sinisa l’orgoglio spocchioso della generazione Chinaglia, in direzione ostinata e contraria a quella degli altri. “Tira la bomba Sinisa” è lo scudetto vinto al terzo tempo sotto un temporale primaverile, è la Lazio stellare più forte di sempre, campione d’Italia del terzo millennio, è il primo pezzo del 2000 che raggiunge nel “Paradiso degli eroi” i ragazzi del ‘74.  “Tira la bomba Sinisa” è l’ospedale Sant’Orsola di Bologna e tutti i sanitari che vincono ogni giorno il loro scudetto nel vedere il sorriso dei loro pazienti, sono tutti coloro che in pellegrinaggio all’eremo di San Luca hanno pregato per te. “Tira la bomba Sinisa” è l’amore di tua moglie cementato nel dolore e nella sofferenza indicibile che hai sopportato, sono i tuoi sei figli con cui hai superato anche il tuo record balistico dei 3 goal in un giorno.  “Tira la bomba Sinisa” è soprattutto la vita che vince contro la morte, perchè risplenderà sempre il sole dopo la tempesta e una nipotina venuta alla luce illuminerà il tuo universo.

Coraggio Sinisa, tira, segna, lotta e vinci ancora una volta per tutti quelli che ti hanno voluto bene!!!

 

Mastrella Matteo

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*